Sei qui

Canova, Hayez, Cicognara. L’ultima gloria di Venezia

Un appuntamento con l'arte e con la storia per celebrare il bicentenario delle Gallerie dell'Accademia di Venezia e la stagione di risveglio culturale della Serenissima, iniziata nel 1815 grazie anche a questi tre importanti protagonisti VENEZIA - Le Gallerie dell'Accademia di Venezia, il terzo museo di origine napoleonica in Italia, celebrano il proprio bicentenario con la mostra dal titolo “Canova, Hayez, Cicognara. L'ultima gloria di Venezia”, a cura di Paola Marini, Fernando Mazzocca e Roberto De Feo, aperta al pubblico dal 29 settembre 2017 al 2 aprile 2018.  L’esposizione, attraverso oltre 130 opere articolate in 10 sezioni tematiche, costituisce l’occasione per onorare un momento speciale della storia artistica della città, rievocando quella stagione di rilancio culturale iniziata nel 1815, con il ritorno da Parigi dei quattro cavalli di San Marco, opera simbolo della città. Il percorso di visita della mostra comincia a pian terreno per espandersi anche ai piani superiori. Attraverso dipinti, sculture, disegni, libri, la narrazione si sviluppa a partire proprio dal ruolo centrale svolto dai tre artisti nella "rinascita" culturale della città lagunare.  Come spiegato dal Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, durante l’apertura, la mostra “è la celebrazione non solo dell'anniversario della nascita di una delle più prestigiose istituzioni artistiche e culturali di Venezia e del Veneto, conosciuta e ammirata da milioni di visitatori di ogni parte del pianeta: è anche un evento che rende giustamente omaggio a una città, che attraverso la forza, l'autorevolezza, il genio e la dedizione di alcuni dei suoi più illustri rappresentanti, consentì di passare oltre uno dei momenti più difficili della sua storia, riconfermandosi tra le capitali mondiali della civiltà, dell'arte e della bellezza”. ''Una mostra di grande pregio -  ha sottolineato ancora Zaia - che presenta molte opere di straordinario valore, alcune delle quali ritornano in quella città dove furono concepite o a cui furono sottratte, facendo in qualche modo rivivere e riassaporare il successo dell'esperienza di cui furono protagonisti proprio Leopoldo Cicognara, Antonio Canova, Francesco Hayez, sublimata dal rimpatrio nel 1815 dei quattro cavalli bronzei di San Marco’’. ''Fu quella una stagione di risveglio culturale della Serenissima - ha concluso il Presidente del Veneto -, come dettata da un moto d'orgoglio, dal desiderio di riconsegnare a Venezia quello che le era stato tolto, ma soprattutto di restituirle il ruolo, il rango, la considerazione, che non solo sul piano culturale e artistico, si era conquistata nei secoli precedenti. Fu creato, quindi, molto di più di un pur importante museo di cui oggi celebriamo i due secoli di vita''.  Il risveglio culturale di Venezia, promosso nell’Ottocento da Canova, Hayez e Cicognara, è oggi ripreso nell’importante programma di iniziative portate avanti dal museo con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività  Culturali e del Turismo e di generosi comitati privati, che prevede in particolare: arricchimenti del patrimonio, grazie ad  acquisizioni di dipinti e di disegni;  grandi restauri come l’avvio del restauro del primo piano del museo, quello del ciclo delle Storie di Sant’Orsola di Vittore Carpaccio finanziato da Save Venice, di cui saranno presentati i primi due teleri e uno speciale accordo con Borsa italianafinalizzato a questo scopo; Museo come luogo di formazione grazie alla collaborazione con il Servizio Civile Nazionale e con il progetto “Generazione Cultura”;  Museo visibile e accessibile attraverso l’implementazione della comunicazione, dell’utilizzo dei social networks e l’aggiornamento dei canali digitali;  Museo amato, aperto e collaborativo con partners e stakeholders, anche tramite lo studio dei visitatori e l’audience development;   rinnovo del patto fondativo tra Museo e Accademia di Belle Arti, con lo sviluppo di iniziative congiunte, quali l’organizzazione di un convegno su Leopoldo Cicognara e di una mostra sui disegni di Giacomo Quarenghi.  ...

Articoli Correlati

Lascia un commento